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"SULLA STRADA DELLA STORIA: LA SARDEGNA TRA NURAGHI, BORGHI E SAPORI MILLENARI"

 



🚐 La nostra avventura in terra sarda inizia a Porto Torres. La sirena del traghetto è il fischio d'inizio di un viaggio indimenticabile, con l'isola che ci accoglie con una stretta di mano che sa di mare.


STINTINO



Dal porto, puntiamo a ovest, verso Stintino. Questo borgo, fondato da pescatori a fine '800, ci regala uno dei suoi tesori più grandi: la Spiaggia della Pelosa. Qui, l'acqua è così invitante che nuotiamo fino alla torre aragonese che si erge come un faro della storia. Per goderci il mare senza pensieri, sostiamo nell'area camper "Le Pinete", da cui una comoda navetta ci porta direttamente in spiaggia.


ALGHERO



Proseguiamo il viaggio verso Alghero, la "Barcellona sarda" - così chiamata per la sua anima catalana, eredità della dominazione aragonese dal 1354. Sistemiamo il camper al Paradise Park, un'area sosta ben attrezzata, e da lì partiamo all'esplorazione. Con una navetta raggiungiamo la splendida Spiaggia del Lazzaretto, ma ci godiamo anche la libertà di esplorare a piedi. Attraverso la profumata pineta arriviamo alla Spiaggia delle Bombarde, e proseguendo verso sud scopriamo calette appartate. Dopo una giornata di sole, un bus ci porta nel cuore di Alghero. L'anima catalana è palpabile nei suoi bastioni che si affacciano sul mare, offrendo un tramonto magico. Tra i vicoli del centro storico, ci lasciamo conquistare dalla storia e da una cena indimenticabile vista mare.


S'ABBA DRUCHE



Dopo le meraviglie della costa, la strada ci porta a un'altra oasi di pace: l'area sosta S'Abba Druche. Questo posto magico è un invito a rallentare, con il nostro camper affacciato sul mare e a pochi passi da un'acqua che sa di autenticità. Ci godiamo il silenzio della natura, lontano dalla frenesia, scoprendo calette nascoste e l'essenza di una Sardegna che si rivela in un'atmosfera di totale relax. Quì al mattino, passa un pastore a vendere i propri prodotti che sono formaggi e salami


BOSA/BOSA MARINA




Poi è il momento di un cambio di scenario, e arriviamo a Bosa Marina. Qui, c'è un comodo parcheggio camper proprio di fronte al mare, perfetto per un tuffo rigenerante prima di continuare l'esplorazione. Dopo esserci goduti la spiaggia, la nostra avventura prosegue verso Bosa, gioiello inserito nel club dei "Borghi più belli d'Italia" dal 2005. Le sue case dai mille colori si arrampicano sul pendio della collina, dominate dal Castello dei Malaspina, una fortezza che risale al XII secolo. 


Passeggiamo lungo il fiume Temo, l'unico fiume navigabile della Sardegna, e scopriamo i resti delle antiche concerie, che un tempo rendevano Bosa un centro economico fiorente. Un'attività oggi custodita nel Museo delle Conce, testimonianza di un passato che ancora vive. Cenare in questo scenario, tra le luci che si riflettono sull'acqua, è un'esperienza senza tempo.


ORISTANO




La tappa successiva ci porta a Torregrande, dove la sua imponente torre spagnola ci ricorda l'epoca delle incursioni saracene. Questa torre non è solo un monumento, ma un pezzo della storia difensiva dell'isola. Lì vicino, Oristano ci accoglie con la sua atmosfera medievale e la statua di Eleonora d'Arborea, una figura storica di straordinaria importanza, giudicessa del Giudicato di Arborea che ha lasciato un'eredità legislativa unica in tutta Europa. E per finire in bellezza, un'escursione allo stagno di Cabras, regno dei fenicotteri rosa e culla della celebre bottarga di muggine - l'"oro della laguna" ottenuto con antiche tecniche fenicie di conservazione.

I NURAGHE




Il viaggio di ritorno verso nord si trasforma in un viaggio nel tempo. Attraversiamo l'interno dell'isola, e ovunque ci giriamo, spuntano i nuraghi, le misteriose torri di pietra costruite oltre 3.000 anni fa. Sono oltre 7000 in tutta la Sardegna - più di qualsiasi altro monumento preistorico in Europa! Si trovano ovunque, in mezzo ai campi, a volte quasi nascosti. Sono i giganti silenziosi della Sardegna, a ricordarci che questa terra ha una storia antichissima, ancora in gran parte avvolta nel mistero.



A Macomer, ci fermiamo per assaggiare il suo formaggio, un'eccellenza che unisce la sapienza di un'arte millenaria e il sapore unico del territorio. L'ultima tappa balneare è a Platamona, nel Golfo dell'Asinara, con le sue spiagge lunghissime che sembrano volerci trattenere per un ultimo bagno. Ma la vera perla arriva prima dell'ultima cena: la Roccia dell'Elefante, una scultura naturale modellata dal vento. È la chiusura perfetta, un'immagine indelebile di una terra che sa essere selvaggia e sorprendente.

La nostra avventura si conclude a Nulvi, in un agriturismo dove i sapori sono un racconto: il croccante del pane carasau, la tenerezza del porcetto arrosto. Un brindisi a tutte le emozioni che la Sardegna ci ha regalato.

Il mattino seguente è ora di ritornare “in continente” con imbarco da Porto Torres. E mentre il traghetto si allontana, la Sardegna non svanisce all'orizzonte. Resta addosso, nei profumi di salsedine e mirto che abbiamo respirato, nel suono del vento che ha accompagnato le nostre notti. Questo non è un addio, ma un arrivederci, una promessa che abbiamo fatto a noi stessi. Perché ci sono luoghi che non si limitano a farsi visitare, ma che ti entrano dentro e non ti lasciano più andare. E la Sardegna è uno di questi.

👇 Ecco l’itinerario



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