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"SULLE STRADE DELLA SAVOIA: UN ANELLO TRA ITALIA E CIELO"


🏍️ Un anello alpino indimenticabile: 500 km tra Italia e Francia, dove ogni curva è libertà e ogni vetta una storia.

La giornata comincia presto, con Torino che ancora dorme. Il motore si accende, il casco si chiude, e la città resta alle spalle. Niente soste, niente deviazioni: solo la voglia di montagna, di curva e di quel silenzio che si sente solo in quota. La destinazione è chiara: il Lago del Moncenisio , porta d'accesso alla Francia e inizio di un viaggio tra i paesaggi più spettacolari delle Alpi.

Attenzione, motociclisti : sulla statale 25, quando arrivi al bivio, segui “Francia” , non “Moncenisio paese”. È qui che inizia davvero l'avventura. Molti proseguono sul lato italiano, ma la magia di questo giro si svela solo scegliendo la via transalpina.

🏔️ Lago del Moncenisio – Dove l'Italia tocca il cielo


La strada si arrampica tra tornanti dolci e pascoli punteggiati di marmotte. Poi, all'improvviso, si apre lo spettacolo: un mare turchese incastonato tra le vette , circondato da cime che sfiorano i 3.000 metri. Questo luogo è intriso di storia. Per secoli è stato via di passaggio tra Italia e Francia: mercanti, pellegrini, eserciti. Napoleone Bonaparte lo attraversò nel 1800 durante la campagna d'Italia; nel 1802 fece costruire qui una strada carrozzabile per spostare le sue truppe verso il Piemonte.

Oggi, il Moncenisio è un paradiso per motociclisti e fotografi. La diga, lunga quasi un chilometro, regala una vista mozzafiato sull'intero bacino, con le montagne che si specchiano nell'acqua come in un sogno.

📸 Spot fotografico imperdibile : fermati sul lato francese della diga, vicino al vecchio forte. Da lì, lo specchio d'acqua e la strada che serpeggia tra i monti creano un panorama perfetto. 💡 Curiosità : sotto le acque del lago giace il vecchio villaggio di Grand-Croix , sommerso nel 1969 durante la costruzione della diga. Nei periodi di magra, i suoi fantasmi riemergono.

🏔️ Col de la Madeleine – Il gigante silenzioso


Da qui si scende verso Modane, poi si punta a Saint-Jean-de-Maurienne , da dove inizia la salita al mitico Col de la Madeleine (1.993 m) . È una leggenda del ciclismo — protagonista del Tour de France dal 1969 — ma per noi motociclisti è qualcosa di ancora più profondo: un racconto scritto nell'asfalto .

27 chilometri di tornanti perfetti, ogni curva che svela un nuovo respiro di montagna. In cima, la vista abbraccia la Vanoise a sud e il Monte Bianco a nord . Il silenzio è rotto solo dal vento… e, se sei fortunato, dallo scalpiccio di uno stambecco sulle creste.

📷 Foto perfetta : dal belvedere del passo, con il cartello “Col de la Madeleine” — un must per ogni viaggiatore su due ruote. 📍 Stop segreto : a quota 1.800 m, una piccola piazzola sulla destra regala una vista a 360° sulla valle. Fermati: qui il tempo si ferma.

🏰 Albertville – L'eco dei Giochi e delle radici sabaudi


La discesa conduce ad Albertville , incastonata nel cuore della Savoia. Cittadina vivace, ordinata, con il profumo di montagna e avventura nell'aria. Nel 1992 ospitò i Giochi Olimpici Invernali , ma la sua anima è molto più antica. Il borgo medievale di Conflans , arroccato su una collina, conserva mura del XIV secolo e viuzze lastricate che raccontano secoli di storia di frontiera.

💡 Curiosità che unisce : Albertville prende il nome da Carlo Alberto di Savoia , re di Torino. Il legame con la tua città di partenza non è casuale: è sangue, storia, identità .

Fermati per un caffè nel centro pedonale, con la moto parcheggiata tra le montagne. Ogni pausa qui è un momento da incorniciare.

🏔️ Beaufortain – Il regno del formaggio e dei panorami veri


Da Albertville, la strada si arrampica verso il Beaufortain , una regione che sembra scolpita per essere vissuta in moto. Qui nasce il celebre Beaufort , “il principe dei Gruyère”, il cui profumo aleggia tra pascoli verdi e campane di mucche al pascolo. I villaggi — Beaufort-sur-Doron, Arêches, Boudin — sono gioielli di architettura alpina: case in legno e pietra che sembrano crescere dalla roccia.

La moto qui si muove lenta, tra curve morbide e panorami che cambiano a ogni chilometro. 🍽️ Sosta obbligata : alla cooperativa casearia di Beaufort, assaggiare il formaggio locale con pane di segale. È un rito, non un pasto.

🏞️ Lac de Roselend – La perla turchese delle Alpi


E poi, improvviso, appare lui: il Lac de Roselend . Le sue acque di un turchese quasi irreale riflettono le vette circostanti in un quadro naturale di rara bellezza. La strada costeggia il lago per chilometri, offrendo scorci da cartolina ad ogni tornante.

Ma c'è una storia sommersa anche qui. Prima del 1961, esisteva un villaggio chiamato Roselend , con alpeggi e una chiesa. Quando l'acqua salì, tutto sparì. Nei periodi di siccità, i resti riemergono — fantasmi di un mondo contadino cancellato dal progresso .

📸 Punti panoramici imperdibili :

  • Il belvedere sopra la diga, con vista sul lago e il Monte Bianco in lontananza;
  • La piccola cappella di Sainte-Marie , affacciata sull'acqua — uno degli scorci più fotografati delle Alpi francesi;
  • La penisola a metà lago: con il sole del pomeriggio, è il posto perfetto per lo scatto definitivo.

🛣️ Cormet de Roselend – L'ultima salita, il silenzio più vero


Dal lago, la strada sale ancora verso il Cormet de Roselend (1.968 m) . Meno famoso della Madeleine, ma altrettanto autentico. La strada è stretta, scavata nella roccia in alcuni tratti, e richiede attenzione. Ma la ricompensa è immediata: dalla vetta, lo sguardo abbraccia Beaufortain e Tarentaise insieme .

Il silenzio qui è totale. Rotto solo dal vento e dal rombo di qualche moto che, come te, arriva da lontano per toccare il cielo.

📷 Foto da non perdere : la curva panoramica prima della vetta, con la strada che sembra toccare il cielo. 💡 Curiosità : il Cormet fu tappa epica del Tour de France e via di passaggio per pellegrini medievali. Ancora oggi, unisce popoli, cultura e sogni.

🛣️ Rientro – Il cerchio si chiude quasi al tramonto


Da qui, la discesa verso Moûtiers è pura poesia su due ruote: curve fluide, panorami mozzafiato, l'inconfondibile profumo di resina. Moûtiers, antica capitale della Tarentaise, merita uno sguardo alla sua cattedrale di Saint-Pierre — un monumento che racconta 1.500 anni di storia alpina.

Poi si risale, di nuovo verso il Moncenisio . La luce è cambiata. Anche tu sei cambiato. Al tramonto, il lago cambia colore, le vette arrossiscono, ed il motore canta l'ultimo inno alla libertà. Qui, tra queste pietre, sono passati eserciti, migranti, sognatori. E ora ci sei tu.

Ritorno a Torino – Ricordi incastonati nelle curve

Quando la città riappare all'orizzonte, la giornata sembra finita. Ma dentro resta qualcosa di più grande: non è stato solo un giro in moto . È stato un viaggio tra due nazioni, mille panorami, secoli di storia e un solo pensiero:


📌 Tutto ciò che ti serve per partire

  • Periodo ideale : da fine giugno a inizio ottobre (attenzione: il Cormet de Roselend può essere chiuso per neve fuori stagione).
  • Km totali : circa 500 km ad anello da Torino .
  • Durata : 7–10 ore, con l'andatura del turista curioso, con soste fotografiche, caffè e pranzo.
  • Carburante : rifornisciti a Susa o Modane prima del Moncenisio o ad Albertville— in alta quota i distributori sono rari.
  • Abbigliamento : anche in piena estate, in cima può fare freddo. Porta guanti, antivento e strati tecnici .
  • Cibo : formaggio a Beaufort, picnic al Lac de Roselend, caffè ad Albertville.

🌄 Pronto a vivere questo anello con noi?

Questo percorso non è per tutti. È per chi sente il richiamo delle vette, per chi cerca non solo strade, ma storie da vivere in sella .


👇 Ecco l’itinerario




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